Ciao! Il mio nome è Carla,

Sono nata a Pontedera nel 1987, luogo in cui ho vissuto i miei primi quattro anni di vita, successivamente con la famiglia ci siamo spostati in una città della provincia di Cuneo dove ho trascorso la mia infanzia e adolescenza fino a quando ho preso il diploma.

Dopo aver raggiunto questo traguardo sono fuggita alla ricerca di chi fossi con l’intento di fare esperienze di vita.

Sono rimasta in movimento da un luogo a un altro dal 2010 al 2020, ho viaggiato maggiormente in Italia svolgendo svariati lavori. Ciclicamente sentivo il bisogno di spostarmi per andare alla ricerca del mio posto nel mondo così, quando sentivo di non aver più nulla di cui entusiasmarmi, puntavo un dito a caso sulla cartina geografica nazionale, caricavo la macchina e andavo alla ricerca di una nuova avventura.

Dopo un forte blocco alla schiena, durato 40 giorni e l’inizio di una pandemia, la città in cui mi sono fermata è stata quella in cui ho iniziato a sentire il profumo di casa, Torino.

In quei dieci anni ho fatto diverse esperienze per la mia crescita personale, una tra le più significative è stata l’avvio del mio percorso in Gestalt Counseling.

Vi racconto, come mai il counseling?

Il processo di avvicinamento a questa professione è iniziato diversi anni fa, avevo all’incirca vent’anni quando mi sono ritrovata ad affrontare un lutto importante; ero giovane e ancora non sapevo come affrontare la perdita di una persona cara.

Il mio percorso è iniziato come cliente, sentivo il bisogno di parlarne ma soprattutto di essere ascoltata e sostenuta nell’espressione del mio dolore.

Mentre elaboravo il lutto mi sono accorta di quanto fosse utile il lavoro che stavo facendo su di me; in quanto, non solo stavo esprimendo le mie emozioni apertamente, ma stavo imparando ad avere una comprensione di chi ero e come mi ponevo rispetto alla costruzione della mia realtà.

Mi ha affascinata vedere come creavo delle situazioni sulla base delle mie personali credenze di cosa fosse giusto o sbagliato, invece che, dare valore a cosa sentivo ed era buono o meno per me stessa.

Grazie all’esperienza vissuta in quel periodo ho scoperto il lavoro che volevo fare. Counselor.

L’idea di poter sostenere le persone a esprimere le proprie emozioni, di scoprire i propri bisogni e imparare a soddisfarli in maniera consapevole mi ha elettrizzata.

Per questo qualche anno dopo mi sono iscritta alla Suola di Gestalt Counseling di Torino, luogo in cui ho intrapreso il mio viaggio interiore; un viaggio dal quale non voglio più tornare.